UNIVERSITÀ DI SIENA
ANNALI

DELLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA

 


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Norme redazionali
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1. PREPARAZIONE DEL TESTO ORIGINALE
Il testo dovrà essere composto con il computer e fornito con il relativo disco (preferibilmente in duplice copia).
Il programma più gradito è Microsoft Word (sui sistemi Macintosh o Windows), ma sarà accettato qualsiasi altro programma di scrittura.

2. TITOLI
Nome e cognome dell'autore in maiuscoletto.
Titolo dell'articolo in maiuscolo, del sottotitolo in maiuscoletto (lasciare tre righe bianche prima del testo).
Titolo di eventuali paragrafi in minuscolo (lasciare tre righe bianche prima del testo).
Tutti i titoli senza punto finale.
Capoversi: rientro di quattro spazi.

Si raccomanda di proporre titoli brevi che non risultino più lunghi di due righe.

3. CORSIVO
Usare il corsivo:
a) per le parole straniere non correnti in italiano, quali per esempio, facilities, engagé;
b) per i titoli di opere letterarie (Inni sacri, Il gattopardo, ma anche A Silvia, Il bove) e artistiche (Tondo Doni, Amore e Psiche).

4. CITAZIONI
Senza virgolette per infratesto, lunghe citazioni o versi.
Usare le virgolette basse (« ») per brevi citazioni nel testo e le virgolette alte (" ") dentro le citazioni; se all'interno di queste ultime ci fossero altre parole da evidenziare, usare le virgolette semplici alte (' ').
Usare le virgolette alte doppie anche per mettere in evidenza singole parole.

4.1. LA MONOGRAFIA
Per le citazioni di libri, in nota o in bibliografia, seguire quest'ordine, separando ciascun elemento con una virgola:
· autore (nome puntato e cognome in maiuscoletto);
· titolo (in corsivo, o sottolineato);
· indicazione del volume con numero romano (in maiuscoletto o sottolineato due volte;
· luogo di pubblicazione nella sua dizione originale (London, Paris);
· nome dell'editore;
· anno di pubblicazione, seguito dal numero di edizione, da collocare in alto, a esponente;
· rinvio alla pagina (p.) o alle pagine (pp.).

G.C. ARGAN, Storia dell'arte italiana, IV, Firenze, Sansoni, 1988², pp. 125-127.
Nel caso di più autori evitare la sigla AA.VV. se il volume dispone di un curatore. Es.: La simmetria, a cura di E. Agazzi, Bologna, Il mulino, 1973.
Se il nome del curatore non si evince dal frontespizio ma da altre parti dell'opera, esso può essere integrato fra parentesi quadre.
È superflua l'indicazione AA.VV. anche in assenza del nome del curatore, qualora si tratti di atti di congressi.
Nel caso di due curatori, si citeranno entrambi. Nel caso di più di due curatori, si citerà solamente il primo facendo seguire la dicitura "e altri":
I cataloghi delle esposizioni: atti del terzo Convegno europeo delle biblioteche d'arte, Firenze, 2-5 novembre 1988, a cura di Giovanna Lazzi e altri, Fiesole, Casalini libri, 1989.

4.2. L'ARTICOLO IN RIVISTA
Quando si tratti di articoli di rivista si segua questo esempio:
M. LOMBARDI, Il sogno della Rivoluzione, «Studi italiani», IV, 1992, 8, pp. 41-42.

4.3. IL CONTRIBUTO IN MISCELLANEA
Quando si tratti del contributo all'interno di un volume miscellaneo si segua il seguente esempio:
U. MARIANI, Pirandello Very Much Alive Fifty Years Later, in Pirandello in America , a cura di M. Mignone, Roma, Bulzoni, 1988, pp. 9-26.

Nel caso del contributo all'interno di un volume a opera del medesimo autore si osservi la seguente indicazione:
P. BIGONGIARI, Balthus e Paolo, in ID., Taccuino pittorico, Bergamo, Moretti & Vitali, 1994, pp. 159-161.
Nel caso del contributo all'interno di un volume curato dal medesimo autore si segua questo esempio:
D. DELLA TERZA, Antonio D'Andrea: esperienza e scrittura, in Da una riva e dall'altra. Studi in onore di Antonio D'Andrea, a cura di D. Della Terza, Firenze, Cadmo, 1995, pp. IX-XXIII.

4.4. L'INTERVISTA
Nel caso della citazione di un'intervista, si segua questo esempio:
R. BILENCHI, Invece voglio parlare di politica, intervista a cura di G. Berardi, 19 febbraio 1981, p. 3; ora in ID., Le parole della memoria, a cura di L. Baranelli, Firenze, Cadmo, 1995, pp. 21-28.

4.5. LA TRADUZIONE
Per le traduzioni seguire l'esempio:
M. ADLER, Filosofia della religione, trad. T. La Rocca, Firenze, Cadmo, 1992, p. 15.

4.6 OPERE CITATE PIÙ VOLTE
Nelle note capita spesso di menzionare un'opera più volte. Si raccomanda di evitare l'abbreviazione op. cit. e di trascrivere nuovamente autore e titolo (o parte di esso se è molto lungo) come nel seguente caso:
U. MARIANI, Pirandello Very Much Alive cit., pp. 25-27.

5. NOTE
Per il richiamo di nota usare un numero progressivo, a esponente, senza parentesi. Il richiamo deve precedere la punteggiatura e seguire le virgolette:
...lettere¹;...lettere»¹.
Raccogliere le note con numerazione progressiva alla fine dell' articolo.
Per ciascuna nota rientrare di tre spazi.

6. CONVENZIONI
ivi, p. ... nel caso di citazione da opera segnalata immediatamente prima, indicando il numero della pagina;
ibidem [corsivo] nel caso che l'opera e la pagina coincidano con la segnalazione immediatamente precedente;
nell' indice dei nomi: passim [corsivo] nel caso di opera o autore citati molto frequentemente in vari luoghi.

7. ACCENTI
Accento grave per le parole tronche terminanti in a, i, o, u, (città, così, amerò, virtù).
Per le parole tronche terminanti in e, l'accento sarà grave o acuto a seconda della pronuncia: cioè, caffè, perché, affinché, poté.
Usare l'accento quando potrebbe non essere chiaro il significato: consultóri (plurale di consultore), consultòri (plurale di consultorio).

8. ABBREVIAZIONI
Esse richiedono un sistema uniforme. Si prega di attenersi a questo prospetto:
art. (articolo)
cap. (capitolo)
cfr. (confronta)
cit. (citato)
ecc. (eccetera)
fig. (figura)
ID. [maiuscoletto] (idem)
ms. (manoscritto)
n. (numero)
nn. (numeri)
p. (pagina)
pp. (pagine)
p. es. (per esempio)
r [corsivo] (recto)
s. (seguente)
ss. (seguenti)
tab. (tabella)
tav. (tavola)
trad. (traduzione)
v [corsivo] (verso)
2 voll. (2 volumi)

8.1
Per non appesantire troppo le note, è consigliabile il ricorso alle abbreviazioni nei riferimenti alle principali riviste dei settori disciplinari. In questo caso, si raccomanda l’impiego degli acronimi indicati dai repertori bibliografici correnti del settore disciplinare: come l’«Année philologique» per gli studiosi di lettere classiche, «Archaelogische bibliographie» per gli studiosi di archeologia, «Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana» per gli italianisti, ecc..
Quando si faccia ricorso agli acronimi, segnalarlo nella prima nota.

8.2
I simboli chimici, matematici, ecc., non sono seguiti da punto: Au, Hg, m, km, 1, ecc.

9. PUNTI DI SOSPENSIONE
Tre sono sufficienti (...). Usare le parentesi quadre [...] in caso di tagli nel brano riportato.

10. ILLUSTRAZIONI
Illustrazioni, grafici e tabelle saranno riprodotte nelle dimensioni massime della gabbia del testo. Esse pertanto avranno una base massima di 112 mm. e un'altezza massima di 180 mm. (quest'ultima misura sarà però ridotta per lasciare lo spazio alla didascalia). Si prediligerà una riproduzione delle immagini per il senso verticale della pagina.
Si raccomanda di corredare ciascuna immagine di una breve didascalia fornendo indicazioni precise sulle fonti di grafici, tabelle e illustrazioni.

11. CORREZIONE DELLE BOZZE

Si raccomanda di attenersi alle istruzioni del foglietto reperibile presso la Segreteria di Redazione.

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